La Legge di Stabilità appena approvata ha portato buone nuove a 10mila esodati, che vanno ad aggiungersi agli altri 120mila già “salvati” da precedenti provvedimenti.
Ai 9,2 miliardi già stanziati, si vanno a sommare altri 554 milioni, anche se, probabilmente, non basteranno ad assicurare un futuro tranquillo a tutte le “vittime” della riforma Fornero.
Sembra infatti che ci siano ancora 200mila esodati rimasti fuori da qualsiasi salvaguardia, ovvero molto più della metà di quelli messi al sicuro.
C’è poco da sorridere, dunque, e la Cgil ha voluto chiarire la sua posizione, criticando aspramente il Governo, reo di aver posto “un’enfasi eccessiva su di un numero che non è affatto risolutivo. Una platea di poco superiore alle 10 mila persone in più salvaguardate, e frutto della nostra decisa battaglia sindacale, lascia ancora aperto un problema gravissimo“.
Vera Lamonica, segretario confederale Cgil, ha posto l’accento sulle categorie rimaste fuori da ogni provvedimento e ha subito ricordato che la modalità prevista dalla Legge di Stabilità se il fondo non dovesse essere sufficiente a tutelare tutti gli esodati esistenti, ovvero l’attuazione del blocco, per un anno, della rivalutazione automatica delle pensioni sopra i tre mila euro al mese, andrebbe a colpire sempre e solo i pensionati, “con una penalizzazione che durerà per tutto il periodo di percezione della pensione, continuando a non toccare i redditi alti“.
Vera MORETTI
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