Il decreto SalvaItalia comprendeva, tra gli altri provvedimenti, anche la riforma del sistema previdenziale, che è stata accolta positivamente da Paolo Santarelli, presidente della Cassa di previdenza dei Ragionieri.
La riforma, infatti, viene descritta come equilibrata e misurata, anche se c’è la consapevolezza che era l’unica possibile, alla quale si è arrivati non senza compromessi.
Di concerto con Elsa Fornero, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, infatti, i sacrifici sono stati distribuiti equamente, ma cercando di non penalizzare i giovani.
Parole d’ordine che hanno contraddistinto la riforma sono state sostenibilità, equità, flessibilità nell’accesso, semplificazione e armonizzazione.
Santarelli ha dichiarato: “La riforma ha recepito alcune istanze formulate dai delegati che non ne hanno sostanzialmente alterato l’impostazione. Le principali novità della riforma sono rappresentate dall’elevazione dei requisiti per il diritto alla pensione di vecchiaia, che era rimasta fissata a 65 anni, il superamento della pensione di anzianità, l’elevazione dell’aliquota contributiva per migliorare il tasso di sostituzione delle pensioni e un contributo a carico delle vecchie pensioni“.
Vera MORETTI
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