Amministratori “fai da te” addio: una legge da poco approvata ha stabilito che non è più possibile improvvisarsi amministratori di condominio e che, al contrario, per ricoprire questo incarico è necessaria una adeguata formazione.
Giuseppe Bica, presidente di ANAMMI, l’associazione amministratori di immobili, ha voluto esprimere la sua soddisfazione in proposito, ricordando anche l’esistenza di una normativa sulle qualifiche professionali nell’Unione Europea, che fornisce indicazioni sugli enti formatori abilitati a preparare alla professione e ad aggiornare il futuro professionista.
Si tratta di un provvedimento volto ad indicare i criteri con i quali accreditare le associazioni più rappresentative nell’ambito delle professioni non regolamentate, compresi gli stessi amministratori: la formazione continua, la presenza sul territorio e l’adozione di un codice deontologico, sulla base del quale monitorare i comportamenti degli iscritti.
Bica ha affermato: “Sulla base di questi riferimenti normativi la formazione dei professionisti condominiali spetta alle associazioni come la nostra, che, in ambito istituzionale, hanno avuto un riconoscimento ufficiale. L’amministratore deve possedere competenze diverse per far fronte ad obblighi e adempimenti differenti, accresciuti dalla stessa riforma. Non a caso, in Associazione spieghiamo ai corsisti che il professionista del condominio deve essere un po’ avvocato, un po’ ingegnere, un po’ fiscalista”.
Alla luce della riforma appena approvata, la formazione sarà integrata dai cambiamenti da essa contemplati, e che interesserà non solo i “nuovi” amministratori, ma anche quelli già operanti sul mercato.
Vera MORETTI
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