La Lolita di Belluno

 

Secondo il giudice la vittima è una Lolita dal “precoce erotismo“. E’ cosi un quarantenne di Belluno, che aveva avuto rapporti sessuali con la fidanzata 14 enne del figlio non è stato condannato per violenza sessuale, ma ‘solo’ per atti sessuali.

La sentenza choc arriva dal Tribunale di Belluno che ha assolto l’uomo in quanto la vittima sarebbe stata consenziente: tutto comincia in un pomeriggio d’agosto del 2010 quando, stando alle ricostruzioni dell’accusa, l’uomo riaccompagna a casa la fidanzatina 14enne del figlio, residente in Trentino. Durante il tragitto il padre ferma l’auto in una zona isolata e tenta l’approccio: i due hanno un rapporto sessuale completo.

Non ha usato la forza – racconterà poi la ragazzina ai carabinieri – perché io non ero in grado di reagire. Ero talmente sconvolta…“. Dopo l’episodio tra i due ha inizio un fitto scambio di messaggini a luci rosse: sono questi, secondo il Gup, gli indizi “rivelatori di un sorprendente e precoce erotismo” della giovane. Un po’ come a dire che sarebbe tutta colpa della tendenza a sedurre della giovanissima Lolita veneta. Ma i tempi di Nabokov sono lontani anni luce e forse anche quelli della giustizia.