L’adesione allo sciopero dei benzinai è stato pressochè totale, poiché alla mobilitazione nazionale indetta da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio ha partecipato il 92% dei gestori italiani, con punte del 95% nelle grandi città come Roma, Milano, Firenze, Napoli, Bologna e Palermo.
Lo sciopero, che si conclude questa mattina, è segnale di una situazione giunta ormai a livelli insostenibili, a causa delle violazioni delle leggi di cui sono responsabili petrolieri e banche e della sottovalutazione da parte del Governo.
Per quanto riguarda i prezzi dei carburanti praticati in questi due giorni, davvero critici per i viaggiatori, la benzina ha registrato un lieve aumento, a fronte dei rialzi delle quotazioni avvenuti tra venerdì e lunedì.
Ma l’aumento delle medie nazionali è da ricercarsi anche nella decisione di Esso di alzare il prezzo di 1 centesimo. Per questo, le medie oggi erano a 1,796 euro/litro (+0,2 centesimi) per la benzina, diesel fermo a 1,755 euro/litro, come anche il Gpl a 0,864 euro/litro. Lieve aumento per il metano a 0,991 euro/kg (+0,1 centesimi).
Ma oggi ciò che veramente preme è sapere se ci saranno a breve altri scioperi, come si vociferava nelle ultime ore.
A questo proposito, Martino Landi, di Faib, ha dichiarato: “Eventuali iniziative di sciopero le rimanderemo all’anno nuovo, quando il calendario ce lo consentirà. Non vogliamo creare disagi ai cittadini durante le festività. Vogliamo protestare ma nel rispetto delle norme e nel periodo delle festività natalizie non possiamo fare sciopero“.
Vera MORETTI
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