La figura professionale dell’imprenditore agricolo è stata riqualificata con il Decreto Legislativo che risale al marzo 2004: è da allora che esiste, infatti, la figura dell’imprenditore agricolo professionale, che ha sostituito l’imprenditore agricolo a titolo principale e che deve essere socio o amministratore, a seconda del tipo di società agricola:
In ogni caso, la ragione sociale deve sempre contenere l’indicazione “società agricola”, così come deve essere anche oggetto esclusivo l’esercizio dell’agricoltura.
In questo caso, è bene specificare che rientrano tra le attività agricole, oltre a coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento di animali, anche le attività connesse:
Per essere considerati imprenditore agricolo professionale, occorre rispettare i seguenti requisiti:
Questi cambiamenti hanno portato a novità anche per quanto riguarda le agevolazioni tributarie in materia di imposte indirette e creditizie prima riservate ai coltivatori diretti sono state estese all’imprenditore professionale iscritto nella gestione previdenziale e assistenziale.
Agli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti che costituiscono un compendio unico indivisibile, e che si impegnano a coltivare o condurre i terreni per almeno dieci anni, è riservata l’agevolazione che permette loro di non pagare alcuna imposta sull’acquisto dei terreni agricoli e dei fabbricati rurali.
Questo tipo di agevolazioni spetta anche a chi non ha ancora ottenuto la qualifica di imprenditore agricolo professionale ma ha già presentato la domanda all’ufficio regionale competente e si è iscritto alla gestione previdenziale. In ogni caso, la qualifica deve essere ottenuta entro 24 mesi a pena di decadenza delle agevolazioni.
E’ considerato coltivatore diretto chi si dedica manualmente e abitualmente alla coltivazione dei terreni e all’allevamento del bestiame, purché la forza lavoro dell’agricoltore e dei membri del suo nucleo familiare che collaborano con lui nell’esercizio dell’attività non sia inferiore a un terzo di quella occorrente per le normali necessità dell’azienda agricola.
Vera MORETTI
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