Come si temeva, gli aumenti dei carburanti nelle quotazioni internazionali hanno cominciato a farsi sentire anche in Italia, causando un aumento sensibile di benzina e diesel.
I listini, infatti, rispetto a lunedì, si presentano a +0,5 per entrambi i carburanti fossili e rialzi, per ora contenuti, del metano.
A “tenere” è solo il Gpl, anche oggi stabile.
Da segnalare, soprattutto, i rialzi praticati da Eni: il prezzo della benzina del cane a sei zampe, dopo settimane di ribassi, è cresciuto di 0,1 centesimi e la stessa sorte è toccata al Gpl, che non aumentava dall’agosto scorso.
A seguire Eni sono stati anche IP e Q8, mentre sono rimasti fermi Esso, Shell, Tamoil e TotalErg.
A fronte di questi rincari, le medie nazionali sono salite, rispettivamente, a 1,822 per la verde, 1,764 per il gasolio, 0,844 per il Gpl e 0,989 per il metano.
Il primato di compagnia più cara spetta a Tamoil per entrambi i carburanti, mentre, in modalità self, il prezzo più basso viene annunciato a 1,8 (verde) e 1,724 (diesel).
Vera MORETTI
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