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A marzo i primi controlli del Redditometro

Partiranno a marzo i primi controlli previsti dal nuovo Redditometro dell’Agenzia delle Entrate, relative all’anno di imposta 2009, e, nel solo 2013, Il Fisco ha in programma circa 35mila controlli da accertamento sintetico.

Come sappiamo, l’obiettivo primario di questa operazione è favorire l’emersione dei redditi dichiarati, per i quali si prevede di incassare, nell’anno corrente, 715 milioni di euro.
Dai controlli, invece, le Entrate stimano di ottenerne altri 100.

La paura di cadere vittime di questi controlli c’è, e non solo da parte di chi, finora, ha “nascosto” il reddito reale.
Trattandosi di una nuova procedura, infatti, anche coloro che sono in regola temono, a causa di un errore nel calcolo richiesto dal Redditometro, di rischiare sanzioni immeritate.
Per questo, è bene essere informati, prima di procedere alla compilazione.
E, se per alcuni punti sono attesi ulteriori chiarimenti dall’Agenzia, per altri ci sono già certezze.

Per quanto riguarda il 20% di scostamento tra reddito e capacità di spesa, l’operazione si effettua sul reddito dichiarato, non su quello accertato.
Per fare un esempio concreto, se il reddito presunto da Redditometro è pari a 50mila euro ma il contribuente ne ha dichiarati 35mila, il 20% si calcola su quest’ultima cifra, quindi è pari a 7mila euro. Visto che lo scostamento (pari a 15mila euro) è più alto della soglia massima consentita (in questo caso 7mila euro), il contribuente è a rischio accertamento sintetico.

Prima dell’accertamento vero e proprio, però, il contribuente viene convocato dal Fisco per un confronto, durante il quale è possibile fornire spiegazioni ed eventualmente dimostrare:

  • reale ammontare delle spese attribuite;
  • provenienza dei redditi usati per le spese “sospette” (es.: risparmi personali);
  • esclusione dei redditi dalla base imponibile (es: interessi sul capitale);
  • attribuzione delle spese a soggetti diversi dal contribuente (TFR, dividendi, quota di risparmi, ecc…).

Per fare un’auto-misurazione del proprio reddito, e capire se c’è coerenza con il tenore di vita, è importante effettuare il Redditest, ricordando che tra i redditi compresi ci sono anche le spese sostenute dal coniuge o da qualunque altro familiare a carico, mentre tra i redditi esenti ci sono: borse di studio, pensioni, alcune indennità, rendite INAIL, assegno di maternità per la donna non lavoratrice (legge 448/1998). Non rientrano nel Redditometro neppure le spese sostenute per beni e servizi esclusivamente legati all’attività di impresa o all’esercizio di arti e professioni.

Vera MORETTI

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