Ora che la riforma sulle professioni è stata approvata, i Consigli nazionali dei professionisti hanno espressamente chiesto al governo di non rimandare al prossimo esecutivo la possibilità di formare le società tra professionisti.
I consigli nazionali hanno argomentato così la richiesta: “Ai professionisti italiani sono indispensabili, subito, strumenti che permettano l’aggregazione, l’interdisciplinarietà, la sinergia per affrontare un mercato sempre più difficile e complesso: sarebbe una beffa che proprio questo governo, tanto impegnato a modernizzare la struttura del Paese, limitasse l’impegno dei professionisti italiani a innovare il loro modo di operare“.
Sono quasi 650mila i professionisti che necessitano di questa possibilità, anche a causa della crisi che ancora è presente in Italia.
Costituire una società tra professionisti potrebbe avere una reale positiva incidenza sul lavoro, non solo perché li toglie da una condizione di inferiorità rispetto ai colleghi europei che da anni hanno la possibilità di costituire società professionali, ma anche perché è in linea con altri provvedimenti che il governo ha adottato per favorire i giovani e le nuove attività, come le start up e le Srls.
Continua l’appello: “Non vorremmo che, come troppo spesso nel passato, anche questa riforma rimanga nel guado. Occorre invece, al contrario, che la regolamentazione sulle società tra professionisti venga deliberata dal governo con la massima urgenza e comunque prima delle prossime elezioni politiche generali”.
Vera MORETTI
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