La definizione inglese di Hub suona più o meno così: “fulcro, elemento centrale, concentratore“. E in questo caso, l’appellativo calza proprio a pennello. The Hub Bari è un concentrato di idee, di passione, di capacità e soprattutto di voglia di fare impresa. Spazio, persone e idee che si fondono, in una sorta di processo osmotico, o meglio collaborativo, dove ciascuno mette a disposizione il proprio talento e le proprie specialità per dar vita a progetti reali di impresa.
Un mondo di Alice? No, per scoprirlo basta andare a due passi dal mare, a Bari. Qui un pugno di ragazzi ha fondato meno di 2 anni fa questo spazio di coworking che è anche una fucina di progetti, eventi, workshop, una sorta di incubatore per il futuro. Di Bari, ma anche di tutta l’Italia.
Infoiva ha intervistato Francesco Antonacci, fondatore insieme a Diego, Giusy, Monica e Angela del progetto The Hub Bari (e almeno stavolta le quote rosa vincono!).
Quando e come è nata l’idea di dare vita a The Hub Bari?
L’idea di dar vita a The Hub Bari nasce circa 2 anni fa. Cinque ragazzi baresi, reduci da lunghe esperienze all’estero, decidono di realizzare qualcosa di realmente innovativo per la nostra società, sfruttando l’esperienza accumulata, l’entusiasmo e la voglia di mettere insieme una community di persone con idee nuove e un approccio imprenditoriale innovativo. I risultati sono stati sorprendenti, oggi The Hub Bari, dopo pochi mesi dalla sua apertura ufficiale, conta circa 65 membri e un notevolissimo numero di “fan” e sostenitori, a dimostrazione del fatto che una città come Bari aveva bisogno di uno spazio del genere, e che per fare innovazione non sempre è necessario “emigrare”.
Quali figure professionali o tipologie di imprese possono entrare a far parte del vostro HUB? Come vi si accede?
Il panorama di professionisti presenti a The Hub Bari è estremamente variegato. Noi come team non siamo alla ricerca, nè ci rivolgiamo ad un target specifico di imprenditori, cerchiamo più che altro persone entusiaste, che condividano una filosofia e un approccio socio-imprenditoriale aperto, non competitivo ma collaborativo, persone desiderose di avere un impatto positivo sulla società. Per questa ragione infatti parliamo sempre di innovazione sociale.
Coworking: che cosa significa per voi? Condividere spazi o condividere idee?
La condivisione degli spazi è un elemento essenziale, che permette a tutti di avere un posto fisico (bello) dove poter svolgere e promuovere la propria attività. La concezione di ufficio, con tanto di pareti e stanze chiuse, dove l’interazione e la socializzazione sono ridotte al minimo, a nostro avviso non può più funzionare, se non per quelle realtà imprenditoriali già avviate e con un organico importante. Il vero elemento di valore di un Hub è proprio dare un’anima allo spazio fisico. Tutte le persone che frequentano The Hub si sentono a proprio agio, non percepiscono mai questo posto come un ufficio, e sono quindi più portati ad aprirsi, a socializzare e a interagire con altri imprenditori. Con il supporto del team di hosting inoltre l’obiettivo è quello di creare sinergie tra tutti i membri e promuovere nuovi progetti imprenditoriali.
Sono soprattutto le start up a scegliere la formula del coworking o anche imprese già avviate?
The Hub per definizione si rivolge soprattutto a freelance e imprese in fase di Start-up, più flessibili, dove la necessità del poco spazio fisico per svolgere la propria attività è compensata dalla priorità di aprirsi al mondo, promuovere i propri servizi e stringere relazioni con altri professionisti per migliorare qualitativamente e quantitativamente la propria offerta.
Siete molto attivi anche sul territorio con eventi e workshop: perchè?
Siamo molto attivi innanzitutto perchè The Hub per definizione è un luogo d’ispirazione al cui interno è possibile trovare una vibrante community di imprenditori. Infatti, la maggior parte degli eventi che organizziamo sono pensati insieme ai nostri membri, questo perchè siamo uno spazio ricco di diverse competenze e professionalità e con gli eventi e i workshop cerchiamo di lanciare il più possibile i nostri hubbers. Un esempio su tutti è Business Clinic, dove un membro mette a disposizione la propria professionalità o il proprio talento condividendolo con gli altri. La grossa disponibilità di spazio ci permette inoltre di ospitare eventi esterni di diverso tipo: la libreria gradonata ha recentemente ospitato una classe di liceo che ha seguito un corso sull’imprenditoria, o ancora la sala eventi di 420 metri quadri ci ha permesso di ospitare una serie di appuntamenti importanti come Startup Weekend Bari, dedicati alle startup innovative. Il nostro obiettivo è diventare il motore pulsante del nostro territorio in ambito imprenditoriale.
La Regione Puglia ha destinato incentivi o contributi a chi dà vita a un coworking?
La Regione Puglia negli ultimi anni, con i Bandi di Principi attivi ha destinato dei finanziamenti a fondo perduto per i giovani pugliesi che volevano trasformare un’idea in progetto imprenditoriale. È chiaro che a questo bando si poteva partecipare con un’idea di impresa finalizzata all’apertura di uno spazio di coworking. Nello specifico però non ha attivato azioni o incentivi specifici destinati all’apertura di uno spazio di coworking.
In Italia, a vostro avviso, esiste una cultura di coworking o molto si deve ancora fare?
Noi crediamo che i cambiamenti avvengano piano, con il tempo: se Bari si sta dimostrando una città aperta a questo tipo di modalità di lavoro, è molto probabile che l’Italia intera sia pronta. Ma il nocciolo della questione è un altro: i tempi sono nettamente cambiati, con le trasformazioni tecnologiche, il consolidamento del web come strumento base per la maggior parte delle attività lavorative e la crisi occupazionale sono nate nuove attività, nuove professionalità sono emerse e la maggior parte di queste hanno bisogno di vivere in un ambiente stimolante, un ambiente di confronto e scambio. In uno spazio di lavoro collaborativo e nello specifico in uno spazio come The Hub, è possibile trovare una community vibrante di imprenditori aperti allo scambio di opportunità. Non solo, il tuo vicino di scrivania è un potenziale collaboratore con cui attivare nuovi progetti di impresa oppure è il consulente a cui chiedere un consiglio sulla propria startup. Quello che crediamo importante ora, è spingere ancora di più i progetti di innovazione sociale che ci sono in Puglia o nelle regioni limitrofe, e magari farli convergere tutti in The Hub Bari. Il nostro sogno è diventare lo spazio per definizione degli imprenditori sociali, quegli imprenditori che vogliono avere un impatto positivo sul territorio e sul mondo, senza necessariamente fare del ritorno economico la base della propria impresa.
Alessia CASIRAGHI
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