Il Regime dei Minimi scelto da un terzo delle nuove partite Iva

Il Regime dei Minimi è stato scelto, nel 2012, da un terzo delle nuove partite Iva aperte da autonomi e da professionisti, decisi dunque ad utilizzare il regime fiscale agevolato per la loro attività.

Si tratta di un regime per contribuenti minimi che riserva un‘imposta del 5% e che sostituisce Irpef e addizionali regionali, anche se coloro che ne possono beneficare sono pochi.
In particolare, questa formula è rivolta a giovani e lavoratori che, avendo perso il lavoro, avviano un’attività in proprio.

I dati indicano i giovani come i maggiori utilizzatori del nuovo regime, tanto che il il 70% delle adesioni riguarda autonomi e professionisti con meno di 35 anni.

Buona parte dei nuovi minimi, un terzo del totale, riguarda il settore delle professioni seguito, a lunga distanza, dal commercio. Quanto alla distribuzione geografica, il 45,3% delle adesioni si è registrato al Nord, il 24,2% al Centro, il 30,5% al Sud e Isole.

Tra i “paletti” fissati c’è quello dell’età, poiché bisogna essere minori di 35 anni, e del fatturato, che non deve superare i 30mila euro all’anno.
Fra le nuove Partite IVA (+ 2,2% rispetto al 2011), spiccano le persone fisiche (+5,76% rispetto al 2012) mentre diminuiscono le nuove società di persone (-10,34%), società di capitali (-5,8%), non residenti (-2,87%), e altre forme giuridiche (-2,44%).

Le novità per il 2013, poi, arriveranno dalla Riforma del Lavoro, che ha ulteriormente irrigidito l’accesso a questo regime, pensando soprattutto alle partite Iva che mascherano rapporti di lavoro subordinato.

Vera MORETTI