La prima mossa fatta dal Governo circa il tentativo di risolvere il problema dei debiti delle PA nei confronti dei professionisti non ha convinto il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
In un comunicato, infatti, viene chiesto di risolvere la situazione radicalmente, perché sarebbe considerato: “assolutamente inaccettabile che si preveda di trascinare questa situazione fino alla fine dell’anno perché per quella data si registrerà semplicemente la morte di migliaia di studi professionali di architettura – che già ora vantano crediti per oltre settecento milioni di euro – con conseguenze drammatiche per le loro famiglie”.
Il Consiglio nazionale, infatti, sottolinea la drammaticità della questione, e denuncia come i professionisti, almeno per ora, non siano rientrati nel programma di recupero crediti, come invece sta accadendo alle imprese.
“Il Governo si renda conto, una volte per tutte, sia del ruolo economi sociale che svolgono i liberi professionisti italiani, sia delle loro difficoltà e acceleri dunque i tempi per il loro sostegno; l’adozione di comportamenti dilatori suonerebbe infatti incomprensibile dal punto di vista sociale e irridente verso quanti vedono la propria vita professionale ridotta al lumicino”.
Vera MORETTI
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