Commercianti e banche sono alle strette a causa delle commissioni dei POS e, mancando un accordo, il Governo ha deciso di sospendere momentaneamente le tariffe.
Se, infatti, gli esercenti sostengono che le commissioni praticate sono troppo alte, gli istituti di credito difendono le loro richieste poiché sono obbligati ad investire continuamente nei sistemi di gestione e nella sicurezza.
Solo il prossimo Governo potrà risolvere la questione, che sembra tutt’altro che facile da sbrogliare, perché i commercianti appaiono più agguerriti che mai.
E, viste le commissioni, non sono assolutamente disposti ad incentivare ulteriormente l’utilizzo di carte di credito, preferendo sempre il pagamento in contanti.
Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente nazionale di Confcommercio, ha dichiarato: “Va bene modernizzare ma non dobbiamo essere noi a pagare da soli i costi di questa modernizzazione. Finora il tavolo tecnico di confronto col ministero e con l’Abi non ha prodotto nessun risultato apprezzabile e in casa nostra il costo dei pagamenti elettronici è più alto che in altri Paesi, la nostra media è del 3% dunque riteniamo che non sia un caso se altrove la carta di credito sia utilizzata almeno tre volte più spesso che da noi“.
Proprio perché la situazione è delicata e lontano dall’essere risolta, Confcommercio ha chiesto ed ottenuto il rinvio della norma del decreto Sviluppo che obbliga gli esercenti ad avere il pos e che ora entrerà in vigore il primo gennaio 2014.
Vera MORETTI
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