Non si arresta il problema numero uno per le imprese italiane, anzi, se possibile sta addirittura peggiorando.
Si tratta della difficoltà di ottenere finanziamenti dalle banche, fenomeno che, ahimè, sta cominciando a verificarsi anche tra le imprese del Nord-Est, finora quelle meno toccate da questa spinosa questione.
Analizzando i dati che derivano da un’indagine condotta da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche e riguardante il quarto trimestre 2012 di imprese del commercio, del turismo e dei servizi, si evince che si riduce il numero di aziende che si rivolge alle banche per chiedere un finanziamento, passate da una percentuale del 15,7 al 14%.
In aumento, invece, quelle che si sono viste rifiutare il credito o che lo hanno ottenuto per un ammontare inferiore alla richiesta (dal 35,4% a quasi il 40%).
Il credito richiesto è stato accordato solo nel 20% dei casi, contro il 31,5% del trimestre precedente.
I motivi che spingono le imprese a chiedere un finanziamento sono sempre più spesso, per il 70% dei richiedenti, le difficoltà di liquidità e di cassa, mentre si tratta solo nel 20% dei casi della necessità di effettuare nuovi investimenti.
A peggiorare sono tutti gli indicatori relativi all’offerta del credito, che si tratti di tassi d’interesse o del costo dei servizi bancari, ma anche di durata del credito e garanzie richieste in merito.
Il panorama che caratterizza le imprese del terziario, dunque, è quasi apocalittico, e come sempre ad essere più colpite sono quelle di minori dimensioni e del Centro-Sud.
Vera MORETTI
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