I punti cruciali che Federarchitetti vuole sottoporre al Governo

Federarchitetti, commentando i risultati delle elezioni politiche, ha voluto porre l’attenzione sulla questione delle libere professioni, poiché sembra che nessuna forza politica abbia mostrato interesse per la questione.
Questo pensiero è comune alle maggiori categorie di professionisti, quali ingegneri, geometri e periti, riuniti in Confedertecnica.

Per risvegliare l’interesse, Federarchitetti ha voluto redigere una sorta di lista delle priorità che il futuro Governo, qualunque esso sia, dovrebbe prendere seriamente in considerazione.

Vediamo nel dettaglio ogni punto:
STOP al doppio lavoro dei tecnici pubblici dipendenti e alle indennità incentivanti:
Definizione dei limiti di ingresso, nel mercato del lavoro autonomo, dei pubblici dipendenti, operativi con il supporto dei fondi pubblici diversamente destinati, con alterazione dei principi di libera concorrenza a parità di condizioni; abolizione del D.M. 14/06/2011 n.170, determinante l’indennità del 2% ai tecnici dipendenti della P.A. affidatari di incarichi professionali.

NO al doppio lavoro per qualsiasi tipo di docenti universitari e NO alla loro partecipazione a qualsiasi titolo nelle società professionali e di ingegneria:
Introduzione modalità trasparenti nella composizione delle società professionali e di ingegneria, in merito alla partecipazione di soci docenti universitari, per alterazione dei principi di libera concorrenza e della parità di condizioni.

Affidamenti professionali e incarichi aperti:
Maggiore apertura nell’accesso agli affidamenti professionali e ampia trasparenza delle procedure non condizionate da vincoli decisionali subordinati a risorse economiche, o strutturali, o altro.

Definizione parametri onorario e definizione delle soglie minime di anomalia:
Parametri per il calcolo degli onorari e/o della determinazione del prezzo a base di gara, con libere valutazioni soggettive ed oggettive delle tariffe professionali e introduzione di parametri legati al costo del lavoro dei professionisti per l’individuazione delle soglie minime dell’onorario.

Valutazione di congruità degli onorari trasferita alle Associazioni Sindacali dei professionisti:
La competenza nella valutazione dei livelli di onorari chiaramente trasferite alle OO.SS. delle libere professioni.

Trasferimento responsabilità ministeriali per lo sviluppo delle libere professioni tecniche:
Attività libero professionale tecnica trasferita alle competenze dei Ministeri del Lavoro e delle Attività produttive.

Procedure di affidamento snelle e trasparenza nella partecipazione:
Nuova procedura che riequilibri l’attuale potere unilaterale del RUP, applicata oltre che per la valutazione dei compensi, anche nel ricorso alle procedure di affidamento favorendo un’ampia partecipazione del mondo professionale. Attenuazione delle richieste di requisiti economici e ampliamento dei limiti temporali di riferimento all’attività professionale.

Nuovo ruolo propositivo degli Ordini professionali tecnici:
Albi professionali che definiscano separatamente tutti i soggetti esercenti libera attività professionale, singoli o associati, e tutti i dipendenti sia pubblici che privati.
Ruolo degli Ordini di supporto all’attuazione delle procedure legislative anche internazionali, onde consentire ad un alto numero di professionisti di operare in un mercato globale.
Contrazione del numero degli Ordini, uno per Regione, per potenziarne le suddette funzioni e trasferimento dei costi delle allo Stato, diversamente dalle attuali funzioni di controllo sui professionisti finanziata dai medesimi.

Incentivi alle aggregazioni interprofessionali:
Nuova definizione dei campi di competenza delle professioni tecniche ed introduzione delle responsabilità professionali individuali nel contesto delle diverse prestazioni di un’opera, per consentire una crescita esponenziale delle opportunità di lavoro e del potenziamento degli studi professionali. Ogni valutazione del livello di preparazione è da attribuire al libero giudizio.

La Formazione “continua” dei liberi professionisti, deve avere come riferimento un libero mercato che ne individua e valuta le capacità di aggiornamento ed affidabilità idonee all’espletamento dei servizi:
Ogni criterio, di valutazione della stessa, deve poter fare riferimento alle attività professionali effettivamente svolte e alle più ampie attività culturali. Forme di formazione complementare, di aggiornamento e/o integrativa, deve essere certificata con il controllo delle strutture di rappresentanza sindacale dei liberi professionisti a livello nazionale, che ne valutano la efficacia rispetto alla domanda, escludendo quindi una competenza esclusiva degli Ordini, come rilevato anche dal Consiglio di Stato e sancito dalla Comunità Europea.
Riconoscimento tempestivo degli onorari derivanti da lavoro autonomo.

Nell’ambito dei servizi professionali, è necessario il soddisfacimento immediato dei crediti, anche se ricadenti nel patto di stabilità, ove il mancato riscontro della P.A. ai diritti dei liberi professionisti, determina l’effetto di falcidiare le strutture professionali:
Effetti positivi deriverebbero dalla introduzione di misure di credito a supporto dell’affidamento dei servizi ove acquisiti, oltre alla semplificazione delle procedure ed assunzione di responsabilità della P. Amministrazione nella effettiva attivazione degli Sportelli Unici.
Necessità di certezze nelle norme di regolazione degli interventi.

Obbligo di approvazione dei Piani Urbanistici entro termini perentori ed interventi sostitutivi automatici, onde consentire il controllo del territorio e la definizione delle linee organiche di sviluppo, con priorità al recupero, alla manutenzione, alla definizione delle destinazioni d’uso e/o alienazione dell’edilizia civile non significativa.

Vera MORETTI