I salari italiani inferiori alla media Ue

salari-italiani

Italia e Germania, spesso messe a confronto per quanto riguarda Pil, produttività e spread, si dimostrano lontane anni luce anche per ciò riguarda i salari.
E, ancora una volta, gli italiani vengono sconfitti dai tedeschi.

Il divario, in questo caso, è piuttosto forte, poiché nel nostro Paese la retribuzione oraria è inferiore di oltre il 14% rispetto a quella della Germania, collocandosi anche sotto alla media della zona euro e al dodicesimo posto nell’Ue-27.
La percentuale è inferiore anche rispetto al Regno Unito, del 13%, e alla Francia, dell’11%.

I dati arrivano dal report dell’Istat su “Struttura delle retribuzioni”, che, oltre a mettere in evidenza il divario tra Belpaese e gli altri Paesi europei, sottolinea una grande differenza tra i salari dei neoassunti e degli “anziani”.
Se consideriamo, infatti, che la retribuzione lorda annua per dipendente è pari a 28 mila 558 euro, dobbiamo tenere a mente anche che i lavoratori con almeno quindici anni di anzianità aziendale percepiscono un salario superiore del 61,4% rispetto agli assunti da meno di cinque anni.

Nel dettaglio, i dipendenti con almeno quindici anni di attività alle spalle guadagnano 36.247 euro, a fronte dei 22.461 euro di coloro che hanno preso servizio da meno di cinque anni.
Il divario, anche se più contenuto, resta anche considerando la retribuzione lorda annua per ora (19,9 euro contro 13,7 euro).

Il gap è ancora enorme anche tra uomini e donne, le quali percepiscono addirittura il 20% in meno rispetto ai colleghi maschi.
A questo proposito, Istat dichiara che si tratta di un divario dovuto soprattutto alle ore lavorate, spesso superiori per i lavoratori maschi.
La “forbice” del 20% si assottiglia se si prende in considerazione il salario orario, diventando del 10%.

L’Istituto di statistica sottolinea anche come i laureati percepiscano in media 42.822 euro l’anno, a confronto con i 19.296 euro di chi ha terminato solo la scuola dell‘obbligo.
Anche in questo caso, la distanza resta anche analizzando la paga oraria: i dipendenti con titolo accademico o di scuola superiore ricevono un salario più che doppio rispetto a quello dei lavoratori con la sola istruzione primaria.

Stipendi più alti anche a seconda del tipo di contratto di lavoro: i dipendenti a tempi indeterminato, infatti, hanno uno stipendio lordo annuo superiore di circa 14 mila euro rispetto a quello dei lavoratori a termine.

Vera MORETTI