Irap 2013, novità e scadenze

L’Agenzia delle Entrate ha approvato in via definitiva il modello Irap 2013 con le relative istruzioni. Un vademecum per i contribuenti che, lo dovranno utilizzare per la dichiarazione dell’imposta regionale sull’anno d’imposta 2012.

Per il modello Irap 2013 l’Agenzia delle Entrate ha previsto diverse novità.

– introduzione, nel quadro IR, di due nuovi campi destinati alle detrazioni Irap disposte da leggi regionali;
– aumento della deduzione forfettaria per i lavoratori a tempo indeterminato di sesso femminile e per gli under 35;
– nuovi campi dove riportare il credito d’imposta derivante dagli incentivi alle imprese pewr la realizzazione di nuove infrastrutture, o per lo sviluppo di piattaforme telematiche per la distribuzione, il noleggio e la vendita di opere d’ingegno digitali;
– introduzione della nuova sezione X nel quadro IS, nella quale indicare i crediti Irap ricevuti a seguito di operazioni straordinarie.

Da tenere a mente anche le scadenze. Intanto, il modello dovrà essere presentato esclusivamente in via telematica, direttamente dal contribuente o da un intermediario abilitato; dovrà essere presentato entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, sia esso per le persone fisiche, sia per le società semplici, le Snc e Sas, oltre alle società e alle associazioni ad esse equiparate; è necessario che i soggetti Ires e le amministrazioni pubbliche lo presentino entro l’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta.

Infine, la dichiarazione Irap va presentata sia dai soggetti in liquidazione volontaria, sia dalle società in fallimento o liquidazione coatta amministrativa, purché in esercizio provvisorio; in questi casi, sia il curatore sia il commissario liquidatore sono tenuti a presentare il modello in relazione ai singoli periodi d’imposta, autonomamente considerati.

Imprese vinicole, qualche cifra

Lo abbiamo anticipato nella nostra consueta introduzione al tema settimanale. Il mondo delle imprese italiane che operano nel settore vitivinicolo non è tutto rose e fiori come la retorica legata al prodotto vino potrebbe far pensare. I problemi ci sono e anche in questo settore le aziende meno vocate all’export soffrono i morsi della crisi. Fortunatamente, il vino italiano continua ad andare forte nel mondo e chi esporta tutto sommato se la cava ancora bene. Ma occhio a un dato da non sottovalutare: lo scorso anno in Italia è calato il consumo di vino, mentre è cresciuto all’estero.

I dati emergono da un’analisi effettuata da Coldiretti, secondo la quale nel 2012 gli italiani hanno consumato 40 milioni di litri di vino in meno rispetto al 2011. I consumi interni di vino sono dunque calati del 2%, per un valore di 22,6 milioni di ettolitri. Un calo che, secondo Coldiretti, è stato quasi del tutto compensato dalle esportazioni, dal momento che sui mercati esteri il vino tricolore ha conquistato una posizione competitiva di primo piano, in una situazione in cui si sta profondamente modificando la mappa internazionale della domanda di vino.

Il consumo mondiale di vino è infatti in aumento e ha toccato lo scorso anni i 245,2 milioni di ettolitri (+0,6% sul 2011), grazie all’aumento della domanda in Cina con 18 milioni di ettolitri (+9%). Segno più anche negli Usa che, con 29 milioni di ettolitri (+2%), seguono da vicino la Francia, ancora al top dei consumi con i suoi 30 milioni di ettolitri.

Se fuori dall’Europa è un segno più ovunque, il Vecchio Continente è stabile: Germania, Portogallo e Grecia (nonostante la situazione interna catastrofica) tengono, mentre calano i consumi, oltre che in Italia, anche in Spagna, dove si sono consumati 60 milioni di litri in meno. Le esportazioni hanno toccato il valore record di 4,7 miliardi di euro (+6%) per il vino made in Italy, che si classifica come il prodotto agroalimentare italiano più esportato nel 2012.

Secondo Coldiretti, le situazioni cinese e americana meritano di essere valutate con molta attenzione. Negli Usa, infatti, il vino italiano ha superato il tetto di un milione di euro in controvalore (+6%), mentre un incremento a due cifre si è registrato in Cina, dove le bottiglie italiane stanno conquistando sempre più spazi di mercato (+17%, da 66 a 77 milioni). Una dinamica che, secondo Coldiretti, coinvolge l’intero continente asiatico, che si rivela terra di conquista per i nostri prodotti, con un aumento netto del 20%.

Se è vero che circa il 50% delle aziende vitivinicole italiane esporta, è bene che l’altra metà si dia una mossa guardando a queste cifre…

Piccoli e grandi, tutti a Verona

L’Italia delle mille cantine, delle mille imprese, familiari e non, che di vino e per il vino vivono, producono, sfidano la crisi e tengono alto l’onore della nostra bilancia commerciale si ritroverà anche quest’anno al Vinitaly di Verona. La 47esima edizione, in programma dal 7 al 10 aprile 2013 vedrà la presenza di oltre 4.200 aziende da oltre 20 Paesi, su una superficie superiore a 95mila metri quadrati. Di fatto, è la più ampia piattaforma mondiale per il business, la promozione, le relazioni istituzionali, i buyer e gli appassionati. E non poteva essere che in Italia, naturalmente…

Vinitaly è dunque l’appuntamento con la A maiuscola per le aziende del settore vitivinicolo. Secondo una ricerca sulla soddisfazione del cliente, realizzata al termine della scorsa edizione oltre il 90% degli espositori di Vinitaly ha consolidato la propria immagine, avuto un feedback sull’interesse per i propri ed è riuscita ad avere un quadro chiaro del mercato e la concorrenza. Un coro unanime sia per gli espositori italiani, sia per quelli stranieri.

L’edizione che prenderà il via la prossima settimana vedrà per la prima volta una delegazione ufficiale del Ministero del Commercio della Repubblica Popolare Cinese, Paese a cui guarda con golosità l’intero export enologico internazionale, visto che può contare su 190 milioni di acquirenti online. In questo quadro, avrà grande importanza il seminario sul futuro del vino italiano in Cina, all’interno dell’iniziativa Digital Media Technology & Wine Series, che aiuterà le aziende del settore a conoscere il mercato cinese e ad avvicinarlo attraverso i canali tradizionali ma soprattutto internet, e-commerce e social media. In questo senso, VinitalyWineClub porta a Verona e-commerce e social media all’interno del mondo del vino.

E siccome la realtà italiana del vino è fatta di migliaia di piccoli che per sopravvivere devono guardare al mondo, non ci sarà solo la Cina. Attraverso un’attività di incoming mirato, nuovi operatori e buyer internazionali guarderanno con interesse al vino italiano: da Africa, Australia, Giappone, Hong Kong, Malesia, Medio Oriente, Nordamerica, Russia, Singapore, Sudamerica, Taiwan, Thailandia, Vietnam.

Da sottolineare un momento unico per le piccole imprese vinicole italiane. L’Ice ha infatti scelto Vinitaly per portare alcune delegazioni commerciali provenienti da  tutto il mondo per una serie di incontri B2B con le aziende interessate all’export.

Vinitaly si conferma quindi un vero sistema a rete che include VinitalyWineClub, Sol&Agrifood, Enolitech, OperaWine e Vinitaly International, che si pone in prima linea per portare il vino italiano nei mercati a più alto tasso di crescita come Usa, Cina e Russia. Sistema a rete: la prova che si può fare, parlare la stessa lingua per essere più forti sui mercati.