Adiconsum, l’associazione italiana difesa consumatori e ambiente, ha aderito all’iniziativa popolare Libera la benzina promossa da Fegica Cisl, Faib e Confesercenti, per denunciare le accise sui carburanti che in Italia sono vecchie di 90 anni e sono causa di prezzi sempre troppo elevati.
Per ora, le firme raccolte dalla petizione sono 500.000, provenienti da ogni colore politico e settore imprenditoriale, nonché da privati cittadini.
Per l’Italia il prezzo dei carburanti ha un peso probabilmente maggiore rispetto ad altri Paesi, perché la maggior parte dei prodotti e dei beni, all’interno dei confini nazionali, si spostano su camion, che, ovviamente, necessitano di continui rifornimenti.
Ciò significa che il continuo aumento dei listini provoca una reazione a catena che va ad influire sul potere d’acquisto delle famiglie, sempre più basso.
Insomma, sembra di trovarsi in un vicolo cieco, nel quale risulta difficile trovare una via d’uscita. La petizione “Libera la benzina” è nata proprio per far conoscere a tutti questa pericolosa situazione.
Vera MORETTI
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