di Davide PASSONI
E adesso vediamo un po’ che cosa succederà con l’Imu. Una delle imposte più detestate dagli italiani, introdotta dal governo Monti come condizione necessaria per risollevare un’Italia sull’orlo del baratro e accettata dai più come si ingoia una medicina amara – è per il mio bene, si pensa… -, adesso torna a essere materia di stabilità di governo, più che fiscale.
Da una parte, una delle prime dichiarazioni del neo primo ministro Enrico Letta era stata quella che l’Imu sarebbe stata cancellata, salvo poi dire prorogata la prima rata di giugno, poi congelata… Insomma, dichiarazioni da campagna elettorale più che da programma di governo, che hanno subito dovuto fare i conti con la necessità di reperire da qualche parte l’eventuale gettito Imu mancante (circa 4 miliardi) e con le minacce di Berlusconi.
Il Cavaliere, che detesta l’Imu quanto se non più dei comunisti, ha infatti subito legato l’appoggio del Pdl al governo Letta a una cancellazione (altro che congelamento o dilazione) dell’imposta. Un suo vecchio pallino che ora, sia per strategia politica o per reale questione di principio, rischia di far traballare un governo appena nato e incaricato di fronteggiare un’emergenza economica e sociale tra le peggiori di sempre.
In mezzo, come sempre, ci sono imprese e cittadini. Che, se da un lato vedono con presumibile favore uno stop all’Imu, dall’altra sono ben consapevoli del fatto che, da una parte o dall’altra, i soldi dovranno comunque rientrare. Certi che non rientreranno grazie al taglio delle spese, sono pronti a nuove imposte, per quanto il governo tenda a escluderlo.
Ebbene, questa settimana Infoiva vedrà di capire di più di questa nuova battaglia sull’Imu, partendo dal fatto che secondo noi si tratta di un’imposta che non va abolita ma rimodulata in modo da tutelare le fasce di contribuenti più deboli. Perché, così come è concepita, è di fatto una patrimoniale e di patrimoniali il nostro Paese proprio non ha bisogno ma necessita di un sistema fiscale razionale e meno oppressivo. E perché, lo ribadiamo, l’Imu è conseguenza mortale dell’abolizione dell’Ici, che chi oggi non vuole l’Imu (almeno su questo mostra coerenza) tolse in un momento in cui l’Italia non se lo poteva permettere. Più o meno come ora.
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