Berloni: il made in Italy salvato dalla Cina

Un’altra grande firma del made in Italy emigra all’estero, precisamente verso l’oriente, in Cina. Ci riferiamo al marchio Berloni, produttore di cucine che da qualche tempo a questa parte soffriva di una grave crisi; appesantita dai debiti (80 milioni per l’esattezza) l’azienda dalle origine marchigiane (fondata dai fratelli Berloni agli inizi degli anni ’60) era sull’orlo del fallimento.

I cinesi di Hcg hanno rilevato il 50% del capitale della storica impresa salvandola dal baratro più oscuro, il restante capitale invece è stato diviso tra Intermedia Holding (44%) e i tre fratelli Berloni, che detengono ormai solo il 6%.  Un’operazione insomma che ha significato la salvezza e che comunque non vedrà la Berloni del tutto fuori dalla sua terra d’origine: stile e produzione rimarranno infatti in Italia, a Pesaro.

Lo scorso 23 luglio Hcg e i soci hanno firmato un contratto d’acquisto dell’impresa che ha permesso il pagamento dei debiti ai creditori, ai quali però verrà corrisposta solo una minima percentuale del credito, pari al 15%. L’ aspetto più negativo della transazione riguarda senza dubbio la forza lavoro, da settembre solo 100 dipendenti su 320 potranno riavere il proprio posto e tornare in azienda. Gli altri che non verranno riassunti probabilmente verranno ricollocati altrove.

La Hcg, che da anni è distributore di Berloni nel mercato asiatico, ha investito nell’azienda una cospicua somma di 10 milioni di euro, una ventata d’aria fresca per il marchio che da marzo di questo anno non era più in grado di pagare i dipendenti.

Francesca RIGGIO