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Decreto Fare: le novità per i professionisti

Sono tante le novità dedicate ai professionisti contenute nel Decreto del Fare.
A suscitare polemiche e sospetti, da parte di alcune categorie che si erano sentite attaccate, erano stati molti emendamenti ma sembra che molte controversie siano state risolte.

I più combattivi si sono mostrati gli avvocati, che hanno anche manifestato con uno sciopero durato una settimana, soprattutto a causa della reintroduzione della conciliazione obbligatoria che, di fatto, sviliva in maniera determinante l’Avvocatura.
Questa procedura, infatti, prevede l’obbligo di assistenza legale per tutta la durata del procedimento, che varia molto da caso a caso ma, se si conclude al primo tentativo, non prevede alcuna remunerazione per gli organismi di mediazione.

Incassano inoltre, oltre alla revisione di un periodo di quattro anni di sperimentazione ma con una verifica sostanziale già dopo due anni, il vincolo di sottoscrizione da parte degli avvocati coinvolti nell’accordo se si intende dare all’intesa forza esecutiva. Cancellata del tutto la norma che concentrava solo in alcuni tribunali le controversie che vedono parti le imprese senza stabile organizzazione in Italia, il decreto propone una versione notevolmente annacquata anche della conciliazione giudiziale, possibile senza limiti di materia.

Ora il giudice può formulare una proposta transattiva, ma solo prima tenendo conto della natura del giudizio, del valore della controversia, della complessità delle questioni di diritto. Sparisce poi la possibilità per il giudice di valutare ai fini del giudizio l’ingiustificato rifiuto alla proposta del giudice.

Tra le discipline accolte positivamente dalla categoria, la possibilità di nomina non più per gli avvocati a riposo ma solo per quelli che hanno cessato la professione da non più di tre anni e l’estensione delle incompatibilità all’assistenza in giudizio anche ai soci dell’avvocato/giudice ausiliario.

Gli altri professionisti sono interessati da due principali novità. Quella che spicca è la proroga dell’assicurazione obbligatoria, che però solo le professioni sanitarie.
La scadenza del 15 agosto, come termine ultimo per attivare un’assicurazione, resta quindi valida; gli unici a non doverla rispettare sono: medici, infermieri, ostetriche, farmacisti e veterinari.

Un’altra importante novità è il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, esteso anche ai professionisti iscritti agli ordini e a quelli aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal ministero dello Sviluppo economico.

Vera MORETTI

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