Un’inchiesta sulla costruzione del porto turistico di Marina di Ragusa ha fatto emergere una storia di evasione fiscale che coinvolgerebbe anche alcuni componenti di “Cosa nostra”, colpevoli di aver chiesto il “pizzo” ad alcune ditte costruttrici.
La Guardia di Finanza, in seguito ad alcune indagini della Direzione Investigativa Antimafia, ha accertato un’evasione fiscale di otto milioni, che vede coinvolte le società incaricate del lavori al porto, ma una conseguente inchiesta aperta dal procuratore della Repubblica di Ragusa ha trovato una serie di irregolarità che riguardano la costruzione dello scalo marittimo.
Il responsabile unico del procedimento non avrebbe provveduto a rescindere il contratto malgrado l’inadempienza di una delle ditte. Il risultato: al porto è stato utilizzato materiale scadente ed in quantità non adeguate e alcune opere realizzate risulterebbero difformi rispetto al progetto.
Vera MORETTI
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