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Ridefinito il contratto per gli addetti ai call center

E’ stato ridefinito da Assocal e Ugl il contratto collettivo per i collaboratori telefonici dei call center, con il benestare dei consulenti del lavoro.

Il settore degli operatori telefonici, da sempre piuttosto controverso in quanto a contratti, necessitava di una regolamentazione ma, data la complessità, le associazioni di categoria hanno chiesto l’intervento dei consulenti, la cui Fondazione Studi ha alla fine dato il via libera.

I consulenti del lavoro non sono nuovi a questo tipo di interventi, poiché era stato chiesto il loro aiuto anche nella definizione dei contratti di lavoro degli “emotional manager – coach – counselor” e per quello dell’area alimentazione-panificazione.

A questo proposito, hanno dichiarato: “Ancora una volta, quindi, viene confermato il ruolo di terzietà interpretato dai consulenti del lavoro a tutela degli interessi delle imprese e dei lavoratori. Una professione chiamata giornalmente a far vivere il diritto del lavoro attraverso una corretta applicazione dello stesso ai casi concreti, che si differenzia e si integra con quello teorico approvato a tavolino, ma che deve essere testato per poter esplicare al meglio i propri effetti“.

Hanno spiegato Assocal e Ugl: “E’ convinzione delle parti stipulanti il contratto collettivo nazionale che lo stesso debba ottenere una valutazione giuridica del testo contrattuale, da parte della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, atteso che la competenza indiscussa dei consulenti del lavoro fa sì che la posizione centrale che essi occupano tra impresa, lavoratori e istituzioni pubbliche, contribuisce, sicuramente ad emettere un parere tecnico, particolarmente significativo, in ordine agli aspetti giuridici, economici, assicurativi, previdenziali e sociali connessi alla formazione di un contratto collettivo di lavoro“.

Anche Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, ha voluto ricordare l’importanza del ruolo dei consulenti, che sono “a disposizione degli altri attori del mercato del lavoro e del ministero del Lavoro per ogni attività ritenuta utile al miglioramento del sistema. In un momento di grandi fibrillazioni sociali, avere certezza delle regole da applicare è fondamentale quanto il rispetto delle stesse“.

Vera MORETTI

redazione1

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