Secondo i dati, nemmeno troppo imprevedibili in questo periodo, resi noti dell’Osservatorio dell’Agenzia delle entrate sul mercato immobiliare, la quota di acquisti di abitazioni finanziati con un mutuo ipotecario è notevolmente calata a giugno per il quarto trimestre consecutivo (al 55%, contro il 56,1% del sondaggio precedente e il 64,7% rilevato nel secondo trimestre 2012), così come il rapporto tra ammontare del mutuo e valore dell’immobile (sceso al 55,8& dal 56,1% della rilevazione di aprile). Le banche in questo periodo di crisi economica sono meno propensi a dispensare mutui senza grandi garanzie anche perché sono vincolati dalle norme che obbligano gli istituti a rapportare il valore della rata al reddito: il prestito può essere concesso solo per un importo che non supera un terzo del reddito, e, ovviamente, a patto che si tratti di un reddito più che certo. Quindi i giovani precari che vogliono metter su famiglia e andarsene di casa difficilmente, per usare un eufemismo in tono ottimistico, potranno accedere al mutuo.
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