Per il viceministro dell’Economia Stefano Fassina, l’abolizione dell’Imu comporta irrimediabilmente il mantenimento dell’aumento dell’Iva: “In una fase così difficile – spiega – dedicare un miliardo per eliminare l’Imu per meno del 10% degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare, ad esempio, il rinvio dell’aumento dell’Iva per ottobre”.
Il responsabile dell’economia del Partito Democratico, già dato per papabile ministro se il suo partito avesse vinto alle elezioni, tiene a precisare come il Consiglio dei ministri abbia abolito l’Imu ma “non la tassazione sulla prima casa” perché la Service Tax conferma una componente patrimoniale dell’imposta come è per l’Imu”. Una decisione che viene giudicata dal viceministro un buon compromesso tra le esigenze politiche in campo.
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