Il sequestro è parte della cosiddetta operazione” Fisher Lange” , che lo scorso 17 luglio ha portato all’arresto dell’intera famiglia Ligresti e di alcuni manager di Fondiaria Sai. Per loro le pesanti accuse sono di falso in bilancio aggravato e di manipolazione del mercato.
Dopo le indagini e gli accertamenti coordinati dal procuratore aggiunto Vittorio Nessi e dal sostituto Marco Gianoglio, è scattata la misura di custodia cautelare, seguita poi dall’operazione delle Fiamme Gialle, che hanno messo in luce che la somma dei beni sequestrati corrisponde al profitto ottenuto grazie ai reati commessi di cui sopra, da coloro che sono finiti in manette.
Non si è fatta attendere la risposta della Società, la quale contesta il provvedimento. Un portavoce di Fonsai ha fatto sapere che “Fondiaria-Sai, oggi parte del gruppo Unipol, ritiene assolutamente non condivisibile, per la parte a lei relativa, il provvedimento di sequestro messo in atto. La società provvederà ad adottare nelle sedi competenti tutte le necessarie azioni nei confronti del provvedimento volte a tutelare i suoi interessi e quelli dei suoi azionisti“.
Francesca RIGGIO
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