Si contano dunque 17.610 assunzioni in meno, l’anno scorso infatti la manodopera straniera raggiungeva i 60.570, quest’anno invece si contano solo 42.960 unità. Il calo di fabbisogno di dipendenti immigrati colpisce soprattutto il settore dei servizi, dove entro la fine dell’anno sono previste ben 13.430 assunzioni in meno rispetto al 2012, meno soggetto alla contrazione sembra essere invece il settore dell’industria che invece riduce di 4.180 unità il suo fabbisogno (-22,9% sull’anno precedente).
Secondo il il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello questa contrazione è indice di una fortissima e consolidata crisi nell’ambito dei servizi e delle costruzioni, settori nei quali la manodopera straniera costituisce ormai un elemento cardine e strutturale. Lo stesso Dardanelli ha sottolineato l’urgente necessità di salvaguardare le preziose competenze professionali anche degli immigrati, favorendo l’integrazione e il legame culturale tra lavoratori e paesi d’origine. Una strada necessaria, secondo il presidente, per rilanciare sulla domanda interna e fermare la contrazione di fabbisogno di manodopera.
Francesca RIGGIO
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