L’imposta di soggiorno, una vera e propria tassa sule vacanze, introdotta nel 2011, ma precedentemente abolita nel lontano 1991, quest’anno ha fatto avuto un vero e proprio boom.
Il decreto prevede la facoltà per i comuni presenti negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte di istituire un’imposta di soggiorno a carico dei soggetti non residenti che alloggiano nelle strutture ricettive alberghiere e extra-alberghiere del proprio territorio.
Mentre se prima ad applicarla erano solo una decina di Comuni in tutta Italia, quest’anno si è arrivati alla bellezza di 513.Secondo uno studio della Uil, il gettito nel 2012 è stato di 320 milioni di euro e le previsioni per l’anno in corso parlano di un aumento del 21,8% arrivando a sfiorare i 400 milioni. Insomma, pochi spiccioli spesi da cittadini per un gettito importante.
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