Che ci fossero grandi disparità nei pagamenti dell’Imu nelle diverse regioni italiane non era un mistero, ma in questi giorni è tutto, finalmente, nero su bianco. Le regioni meridionali pagano fino a venti volte meno la l’imposta sulla prima casa ed è Siena la città record dove l’antipatica tassa risulta più elevata. Nel capoluogo toscano, infatti, l’imposta complessiva supera i 900 euro per abitante e solo per la prima casa ammonta a 239 euro, in entrambi i casi il livello più alto della penisola. Per la prima abitazione i senesi pagano venti volte di più di quanto pagano i crotonesi, appena 164,51 euro, di cui solo 10 euro sulla prima casa.
È quanto emerge da uno studio dell’ex senatore del Pd Marco Stradiotto, già sottosegretario allo Sviluppo economico del secondo governo Prodi, ed esperto in federalismo fiscale, che analizza l’imposta sugli immobili 2012 nei capoluoghi di provincia italiani.
«L’Imu contiene due errori di fondo e un vizio iniziale che l’hanno trasformata in un’imposta ancora più iniqua della vecchia Ici, è stato creato un mix perverso fra rendite catastali squilibrate, coefficienti moltiplicatori e detrazioni uguali per tutti. La nostra speranza – conclude lo studio – è che il legislatore eviti di prendere sia l’ipotesi dell’aumento delle detrazioni e sia l’ipotesi di legare l’Imu al reddito, in entrambi i casi si rischierebbe di moltiplicare le iniquità e le ingiustizie»
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