Uno studio di Unioncamere su dati Instat evidenzia come i manager under 30 nei “piani alti” delle aziende italiane siano una rarità: nel 2012 quadri e dirigenti con meno di 30 anni d’età sono appena il 2,3% (poco più di 35mila) del totale dei quadri. Peraltro sono in calo, seppur lieve, rispetto al 2,5% del 2009.
La scarsa presenza, per usare un eufemismo, di dirigenti giovani è una peculiarità tutta italiana, una specificità che contribuisce a ridurre la competitività del nostro Paese: chi arriva in ruoli dirigenziali, da noi, spesso ci arriva in età avanzata, senza più lo slancio e la determinazione dei bei tempi e le competenze per gestire un mercato moderno e in rapida espansione.
«Una percentuale molto bassa che probabilmente è lo specchio di una sorta di rassegnazione rispetto a uno scenario sociale di ridottissima mobilità ascensionale e che la crisi economica peggiora ulteriormente (nel 2009 i giovani alla ricerca di un lavoro più appagante erano l’1,4%)» è ciò che si legge nello studio.
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