Il Governo non ha risorse sufficienti per scongiurare l’aumento dell’Iva e, per questo, è stata paventata l’idea di rimandare il provvedimento di almeno tre mesi.
Stefano Fassina, vice ministro all’Economia, ha confermato che questa potrebbe essere un’ipotesi plausibile, ma che potrebbe portare buone nuove solo se nel frattempo venissero fatte altre scelte.
Ciò significa che se non aumenta l’Iva, qualcos’altro dovrà pur aumentare o, comunque, qualche altro taglio alle tasse salterà.
Nel mirino torna ad esserci l’Imu, la cui famigerata seconda rata è attesa e temuta da molti. Il Governo sta pensando di portarla al 10% per le prime abitazioni di maggior valore.
In questo modo, si potrebbero recuperare le risorse necessarie per rinviare, e magari evitare, l’aumento dell’Iva, e “recuperare quel miliardo che serve a intervenire sulla deducibilità dell’Imu per i capannoni, per i negozi, per le botteghe degli artigiani“.
Ma se un miliardo sembra facile da trovare, almeno entro la fine dell’anno, sei, ovvero quanti ne rimangono per poter mantenere tutte le promesse fatte ad inizio mandato, sono impossibili da reperire in così poco tempo. Ed è per questo che il Governo è chiamato a fare delle scelte: “Abbiamo messo sul tavolo anche l’intervento sul cuneo fiscale, oltre che l’intervento sull’Iva e quello sull’Imu. E quindi per i prossimi tre mesi siamo allo stesso punto, una coperta cortissima che non consente di fare tutto“.
Vera MORETTI
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