Blocco delle indicizzazioni delle pensioni nel 2014

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Appuntamento al 2014 con l’indicizzazione delle pensioni con importi superiori a tre volte il minimo.
Dall’anno prossimo, infatti, il tetto di adeguamento passerà a sei volte il minimo.

Enrico Giovannini, ministro del Welfare, ha assicurato che il blocco dell’indicizzazione delle pensioni, introdotto dal Governo Monti per il biennio 2012-2013 con la Legge di Stabilità 2012, non verrà prorogato per il 2014.

Ciò conferma quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2012, dove era stato precisato che non sarebbe stata applicata alcuna proroga.
Sembrava, in un primo momento, che il blocco sarebbe proseguito anche per il 2014, se non altro per reperire le risorse di cui il Governo è privo, ma Giovannini ha assicurato: “Il Parlamento ha previsto che dal 2014 il livello sei volte il minimo è quello sotto il quale non si possa bloccare l’indicizzazione. Io non ho nessuna intenzione di intervenire sotto quei livelli e non useremo il blocco dell’indicizzazione per fare cassa. Non l’ho mai pensato neppure lontanamente“.

Ad essere coinvolti, sono 600mila pensionati, che percepiscono nell’insieme 34 miliardi di euro, su un totale di 23,4 milioni di assegni per oltre 270 miliardi di euro.
Per le pensioni superiori ai 2.886 euro lordi, invece, il blocco potrebbe arrivare anche nel 2014 seppur con scopi diversi: si tratterebbe di una misura finalizzata a garantire l’equità sociale e non risorse per lo Stato.

La strada più facilmente percorribile sarà quella di applicare il blocco delle indicizzazioni solo alla parte eccedente 6 volte il minimo, con il benestare di Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro di Montecitorio: “Difendere il potere d’acquisto dei pensionati e correggere la riforma previdenziale è una delle priorità del PD“.

Vera MORETTI