Contro la disoccupazione aumentano le partite Iva

Businessmen and money

L’esercito delle partite Iva si fa sempre più folto.
Complice la disoccupazione e la difficoltà sempre forte di trovare lavoro, sono sempre di più coloro che decidono di mettersi in proprio e crearsi da sé un impiego.

L’Osservatorio del dipartimento delle finanze del Ministero dell’Economia ha reso noto che nel mese di luglio sono state aperte 41.192 partite Iva, ovvero il 2,9% in più rispetto a luglio 2012 e il 4,4% in più rispetto a giugno 2013.

Secondo l’Osservatorio, “La distribuzione per natura giuridica mostra una leggera erosione della quota relativa alle persone fisiche nelle aperture di partita Iva (pari al 72,3%) in favore delle società di capitali che superano la soglia del 20%. Rispetto al luglio 2012 si nota un forte calo di aperture relativo alle società di persone (-20,3%) ed apprezzabili incrementi per società di capitali e persone fisiche, andamento influenzato sia dalle nuove norme che facilitano la costituzione di Srl sia dall’adesione al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni”.

Si tratta, in un caso su quattro, di giovani under 35, disoccupati e lavoratori in mobilità che possono usufruire di un regime fiscale avvantaggiato che per 5 anni limita l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.

Tra i settori maggiormente considerati, ci sono in testa il commercio, con il 24,3% del totale, seguito dalle attività professionali, 13%.
La maggior parte delle aperture è avvenuta al Nord, il 42,4%, al Centro il 23,5% e il 34% al Sud e Isole.

Vera MORETTI