E’ partito nei giorni scorsi il progetto Neet, al quale possono aderire le imprese per aderire all’iniziativa che prevede l’ avviamento di 3.000 tirocini aziendali che verranno retribuiti con una borsa di 500 euro mensili.
Si tratta di un progetto rivolto a coloro che, ad oggi, non frequentano scuole nè università, ma neanche hanno un’occupazione.
Aderire all’iniziativa è semplice: basta registrarsi al portale Cliclavoro nell’apposita sezione “Amva-Giovani Laureati Neet” e inserire le informazioni relative al tirocinio offerto, al fine di permettere ai giovani di candidarsi e poter esaminare i curricula via via presentati.
Il Ministero del Lavoro ha deciso così di intervenire in modo deciso per tentare di risolvere il problema della disoccupazione in Italia, specialmente nelle regioni dove trovare lavoro risulta ancora particolarmente ostico.
Vengono chiamati ad aderire i residenti in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, di età compresa tra i 24 e i 35 anni e in possesso di una laurea. Qui il fenomeno dei Neet è particolarmente grave: nel 2012 i giovani di 15-29 anni in questa condizione erano 1.098.759, pari al 35% di tutti i giovani di questa età in queste regioni.
Tremila giovani “Not in Education, Employment or Training” avranno l’opportunità di trovare un impiego, come ha spiegato Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro: “Come giustamente ha avuto modo di dire il ministro Carrozza, mai più a 25 anni anni senza aver fatto un giorno di lavoro: con Neet realizziamo un’operazione importante per il recupero di tanti giovani inattivi nel Mezzogiorno d’Italia, ma anche per noi una sorta di sperimentazione in vista degli interventi previsti da Youth Guarantee“.
Per favorire la mobilità territoriale, inoltre, con 200 tirocini si offrirà ai residenti di una delle regioni coinvolte dall’iniziativa la possiblità di lavorare in una realtà diversa, e in questo caso la borsa mensile sarà di 1.300 euro lordi.
Dalla nota di presentazione del progetto si legge: “Il progetto focalizza l’attenzione prevalentemente sui laureati in quegli ambiti disciplinari che comportano particolari difficoltà per l’inserimento nel mercato del lavoro. Sulla base dei dati Istat, si tratta dei seguenti gruppi disciplinari: geo-biologico, letterario, psicologico, giuridico, linguistico, agrario, politico-sociale“.
Vera MORETTI
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