Tra le novità del decreto Cresci Italia 2.0, che punta ad una diffusione massiccia del digitale in Italia e fortemente voluto dal Governo Monti, c’è anche l’introduzione dell’obbligo dell’utilizzo del Pos da parte dei professionisti che svolgono attività di vendita di prodotti e servizi.
Le prestazioni di queste categorie di lavoratori, infatti, dall’1 gennaio 2014 potranno essere pagate con carta di credito e questo provvedimento ha scatenato un putiferio all’interno dell’Ordine degli ingegneri, tra coloro che saranno certamente coinvolti da questa rivoluzione.
A questo proposito, Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, ha voluto esprimere il suo dissenso: “Siamo nettamente contrari: questa norma impone un ulteriore balzello a carico dei professionisti. Inoltre, non ha nessuna finalità di lotta all’evasione e al sommerso, in quanto la quasi totalità delle prestazioni professionali ha una soglia di valore superiore ai 1.000 euro, oltre la quale già ora tutti i pagamenti devono essere tracciabili e quindi fatti con sistemi di pagamento quali assegni o bonifici“.
Questa nuova misura comporterebbe ai professionisti un ulteriore onere, poiché a loro viene richiesto di farsi carico dell’installazione del Pos, il cui costo è di circa 100 euro, ma anche del pagamento di un canone mensile, mediamente intorno ai 30 euro, e del pagamento di una commissione su ogni transazione che può superare anche il 3%.
Ha aggiunto Zambrano: “Noi non siamo contrari alla tracciabilità e alla lotta all’evasione ma tale lotta non può essere utilizzata come paravento per taglieggiare ulteriormente un sistema professionale che affronta una crisi drammatica senza alcun sostegno pubblico, a differenza di molti altri settori produttivi quali lo stesso settore bancario“.
Il presidente del Cni ha anche ricordato che gli onorari degli ingegneri in libera professione sono stati ridotti a causa dell’abrogazione delle tariffe e dalla crisi di mercato, che ha obbligato i professionisti a praticare ribassi medi di oltre il 40% (con punte superiori all’80%) nel settore dei bandi di progettazione.
Gli ingegneri “sostengono che il divieto di effettuare pagamenti superiori a 1.000 euro è già sufficiente a sradicare la quasi totalità dei pagamenti in nero per i professionisti, in particolare per quelli tecnici Questi chiedono la immediata cancellazione della contestata disposizione e che eventuali misure sostitutive di lotta all’emersione siano introdotta a ‘costo zero’ per i professionisti, già costretti ad affrontare da soli la più grave crisi economica del dopoguerra“.
Vera MORETTI
Le estetiste sono diventate illegali, equiparate agli spacciatori. Da oggi in poi guai anche a…
Le pensioni del defunto ex premier tornano in auge: scopri tutto quello che ti spetta…
Veramente si parla di coprifuoco estivo 2025 dalle 21? Facciamo chiarezza in merito. L'estate è…
Una brutta notizia per milioni di consumatori: il marchio di supermercati più conosciuto nel nostro…
L'educazione alimentare è un percorso di inesauribile apprendimento. È fondamentale in tal senso utilizzare correttamente…
Luce e gas non sono mai stati così tanto amici e alleati del bilancio familiare.…