Quella che doveva essere una riforma giudiziaria “epocale” sta in realtà portando ad una serie di disagi e a continue proroghe, ben 42, che riguardano la revisione della geografia giudiziaria.
Per questo motivo, quando orami mancano pochi giorni al fatidico 13 settembre, data fissata per la chiusura di 1000 uffici giudiziari sparsi in tutto il Paese, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana ha inviato al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri una richiesta precisa, affinché si rispetti la volontà del Parlamento e si preveda un rinvio generalizzato dell’entrata in vigore del provvedimento, invece di interventi esclusivi per singole realtà come sta avvenendo con l’emanazione di diversi decreti correttivi.
Queste le parole di Nicola Marino, presidente Oua: “E’ necessaria una proroga generale, non 42 decreti correttivi con criteri incomprensibili, stabiliti nel chiuso delle stanze del ministero di via Arenula. No a comuni di serie A con rinvio e altri di serie B sacrificati senza alcuna logica: no a figli e figliastri, con evidente corollario di ulteriori polemiche e confusione. Serve, inoltre una revisione complessiva dell’impianto del provvedimento, che, come è evidente, è inadeguato e ingiusto. Si segua quanto evidenziato dal Parlamento con diversi pareri (delle Commissioni) e con l’approvazione di un chiaro ordine del giorno. Non possiamo scaricare sui cittadini e sulle imprese le conseguenze di una riforma pensata male. Il caos non serve a nessuno, ciò di cui ha bisogno la macchina giudiziaria è modernizzazione e veri risparmi. Gli avvocati sono disponibili a mettersi in gioco per ottenere questo risultato nell’interesse dell’Italia”.
Anche Marcello Luparella, coordinatore della Commissione Geografia giudiziaria, ha usato parole dure contro i provvedimenti di smembramento degli uffici locali, definendo la riforma una “roulette russa”.
Per questo motivo, l’Oua ha voluto rivolgere al ministro Cancellieri alcune domande cruciali:
Il documento, infine, ribadisce la volontà e la disponibilità dell’Oua di collaborare con il ministero per una riforma giudiziaria equa in grado di ridare all’avvocatura efficienza e funzionalità, qualità perdute secondo gli addetti ai lavori.
Vera MORETTI
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