Sembrava tutto rose e fiori per il settore delle sigarette elettroniche: vendite al di sopra delle aspettative e lavoro per oltre 5mila persone.
Ma ora, anche questo comparto commerciale deve fare i conti con il fisco.
Per far fronte a quello che è stato definito un vero e proprio attacco fiscale, si è tenuta ieri presso la Sala Riunioni della Confesercenti Nazionale di Roma, un incontro aperto a tutti i rivenditori e produttori di “sigarette elettroniche” per proporre la costituzione di una Associazione di settore aderente a Confesercenti che possa tutelare la categoria, fortemente penalizzata dalla entrata in vigore della legge 9 Agosto n. 99.
Quello delle sigarette elettroniche è un vero e proprio fenomeno, visto che il Ministero della Salute ha reso noti i dati 2013 secondo i quali ben il 10,1% degli italiani intende provare questi dispositivi, mentre sono già 500mila gli utilizzatori regolari di e-cig e ben 1 milione e 600mila quelli occasionali.
La maxi-imposta di consumo, pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita al pubblico, prevista a partire dal primo gennaio del 2014, rischia di mettere in seria difficoltà un’industria oggi florida, che ha creato posti di lavoro e ha indotto a smettere di fumare a migliaia di italiani.
Per questo, la situazione viene definita critica
Vera MORETTI
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