Il Rapporto Formedil-Cresme 2013 delinea una situazione drammaticamente disastrosa per il settore edile del nostro Paese. L’edilizia nei primi sei mesi dell’anno ha perso 41 mila posti di lavoro e a crollare conseguentemente sono anche le ore lavorative, pari a 161 milioni, il 46% in meno rispetto allo stesso periodo del 2008.
Parallelamente alla contrazione occupazionale (-17%), crollano ovviamente anche le imprese ( – 7.000) in questo Annus Horribilis per l’edilizia italiana.
Nel rapporto, presentato nel corso della seconda delle Giornate della formazione organizzate da Formedil, l’Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia, si legge: “se il 2010 e il 2011 hanno rappresentato l’accettazione di un nuovo ordine di grandezza per il mercato delle costruzioni, il 2012 e il 2013 sono gli anni di una nuova grave fase critica. Solo il recupero e i nuovi mercati dell’energy technology tengono in piedi le costruzioni. Cresce chi è in grado di lavorare all’estero, chi è in grado di interpretare i nuovi segmenti emergenti del mercato, chi è in grado di migliorare prodotto e produttività di settore e di cogliere le spinte e le nuove dinamiche della domanda: nuovi materiali, impiantistica, partenariato pubblico privato, facility management e integrazione tra costruzioni e servizi”.
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