La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha voluto chiarire alcuni dubbi che riguardava la definizione di anno solare relativa al lavoro accessorio.
La prima cosa che affermano i consulenti è che non c’è motivo di discostarsi da quanto dice il ministero del Lavoro, secondo cui l’anno solare, per il lavoro accessorio, è stato indicato con uno spazio temporale di 365 giorni che può decorrere da qualsiasi giorno del calendario.
Al fine di verificare il superamento del limite economico stabilito dalla legge, l’azienda deve verificare, anche mediante autocertificazione rilasciata dal lavoratore, che nei 364 giorni precedenti il giorno della prestazione, il lavoratore non abbia percepito compensi di importo superiore al limite applicabile.
Le prestazioni di lavoro accessorio sono attività lavorative, svolte senza l’instaurazione di un rapporto di lavoro. Si tratta di attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 5.000 euro nel corso di un anno solare (2.000 euro per imprenditori commerciali e professionisti) annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati intercorsa nell’anno precedente.
Vera MORETTI
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