E’ stato calcolato dall’Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro che l’introduzione del sistema di pagamento con carte di credito anche da parte degli studi professionali frutterà al sistema creditizio un utile di 2 miliardi di euro all’anno.
In un’ottica di spending review e diminuzione dei costi, non si tratta certo di una buona notizia.
I 5 milioni di soggetti che in Italia rappresentano le imprese attive, spendono in un anno mediamente 7 mila euro per servizi professionali con un volume di transazioni pari a circa 35 miliardi di euro.
Applicando il 3% medio di commissione bancaria sui pagamenti si arriva a oltre 1 milione di euro in più di incassi per le Banche.
I professionisti ordinistici sono 2.300.000 che dovrebbero dunque installare un Pos con due costi ulteriori: 150 euro circa per il rilascio del bancomat (pari a circa 350 milioni) e altrettanti per canone. Insomma, un regalo da oltre 2 miliardi di euro per il sistema bancario.
Inoltre, la norma prevede che i professionisti potranno accettare solo il bancomat e non le carte di credito, che avrebbero potuto rivelarsi più utili per i pagamenti delle fatture visto che non hanno limiti giornalieri di utilizzo.
Attualmente, il 90% delle transazioni tra professionista e cliente avviene tramite bonifico o assegno bancario.
In realtà, comunque, non sono ancora chiare le tempistiche rispetto all’entrata in vigore di questa norma, perché ad oggi mancano i previsti decreti attuativi del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Vera MORETTI
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