Il Paese dove è avvenuta la filatura, la tessitura, la nobilitazione e il confezionamento: queste le quattro voci sulla nuova T&F Traceability & Fashion per una più attenta e sicura valorizzazione del sistema moda da parte di Itf-Italian textile fashion, l’organismo di coordinamento delle Camere di Commercio per la tutela della filiera.
Con la duplice certificazione ci si pone l’obiettivo di garantire la tracciabilità e la sicurezza dei prodotti con l’importante specifica del non utilizzo di prodotti nocivi per la salute nel periodo di lavorazione dei tessuti. Ad Unionfiliere dovrà essere richiesta dalle aziende la prima certificazione, mentre all’Associazione Tessile e Salute la seconda.
Intanto, ci pensa Greenpeace, l’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista, a fare il punto sull’impegno dei grandi gruppi italiani del settore tessile. L’associazione, fondata a Vancouver nei primi anni ’70, ha pubblicato sul suo sito una sorta di pagella online che valuta i 18 gruppi della moda che hanno aderito a Detox, la campagna contro l’inquinamento lanciata ormai due anni fa. Sul podio, insieme con altri virtuosi come H&M e Mango, ci sono Valentino e Benetton, che hanno il merito di aver intrapreso un percorso per l’eliminazione delle sostanze tossiche all’insegna della trasparenza e della salute.
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