In un’intervista al settimanale francese Le Journal du Dimanche il numero uno della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha fatto il punto sulla complicata situazione economica europea: «La Germania va bene, la Francia, l’Italia e la Spagna vanno meglio, l’Olanda meno e Grecia e Portogallo restano sotto pressione». Per il governatore, «la disoccupazione è sempre troppo alta ma sembra stabilizzarsi attorno a una media del 12%. L’anno prossimo, prevediamo un ritmo di crescita per la zona euro di 1,1% e dell’1,5% nel 2015».
Al ritorno della crescita, contribuiscono «diversi fattori», secondo il presidente della Bce. «La nostra politica monetaria – elenca Draghi – è rimasta accomodante dal 2011», poi «gli impegni che abbiamo preso sul futuro orientamento della nostra politica monetaria e la nostra decisione di novembre di abbassare il principale tasso direttore, per la seconda volta, a 0,25%. Le incertezze arretrano, e ciò dovrebbe contribuire a rilanciare gli investimenti e incoraggiare le banche a fare prestiti. Anche il potere d’acquisto è migliorato sotto l’effetto di un calo dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari».
JM
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