Un rapporto appena presentato da Istat ha confermato che sono le microimprese, in Italia, a rappresentare il valore aggiunto dell’economia nazionale.
I dati, a questo proposito, sono piuttosto eloquenti: nel 2011 le imprese attive dell’industria e dei servizi di mercato erano 4,4 milioni e occupavano circa 16,3 milioni di addetti (11,1 milioni i dipendenti).
La dimensione media delle imprese era di 3,7 addetti e realizzavano un valore aggiunto di circa 721 miliardi di euro (+1,9% rispetto al 2011).
Ad oggi, le microimprese, ovvero con meno di 10 addetti, rappresentano il 95,1% delle imprese attive, il 47,2% degli addetti e il 31,4% del valore aggiunto realizzato.
Nel settore dell’industria le imprese attive sono circa 443 mila; assorbono 4,2 milioni di addetti e realizzano circa 249 miliardi di euro di valore aggiunto (+4,6 miliardi di euro rispetto al 2010).
Nei servizi sono attive 3,3 milioni di imprese con 10,4 milioni di addetti (il 37,5% indipendenti) e 413 miliardi di euro di valore aggiunto (+10,6 miliardi di euro rispetto al 2010).
Le micro imprese dei servizi contribuiscono per il 23,1% alla produzione di valore aggiunto complessivo, seguite dalle grandi imprese dei servizi (17,3%) e dalle grandi imprese dell’industria in senso stretto (13,3%).
Vera MORETTI
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