Nonostante la crisi economica colpisca soprattutto il lavoro autonomo, i dati degli ultimi mesi sembrerebbe indurre un pizzico d’ottimismo. Come comunica il dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, nello scorso mese di ottobre sono state aperte 45.045 partite Iva, il 10,55% in più rispetto al mese precedente.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 41,8% delle aperture e’ localizzato al Nord, il 22,8% al Centro ed il 35,3% al Sud ed Isole; il confronto con ottobre dello scorso anno mostra una maggioranza di flessioni, anche sensibili, al Centro-Sud (in particolare Basilicata seguita da Abruzzo, Molise, Umbria e Calabria).
Il commercio e’ sempre al primo posto per numero di aperture di partite Iva per settore produttivo: il 26,4% del totale, seguito dalle attivita’ professionali con circa il 12% e dal settore edilizio con il 9,6%. La quota maschile rimane sostanzialmente stabile, con il 63,4%, mentre quasi la meta’ delle aperture e’ dovuta a giovani fino a 35 anni e poco piu’ di un terzo alla classe 36-50 anni. A fronte di una chiusura delle partite Iva dieci volte superiore negli ultimi cinque anni, un’inversione di tendenza che non può non passare inosservata…
Jacopo MARCHESANO
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