Nonostante, rispetto agli altri Paesi d’Europa, l’Italia sia ancora molto indietro, il car sharing sta finalmente prendendo piede anche qui, con notevoli vantaggi per chi ne usufruisce.
Non si tratta solo di risparmiare sulla flotta aziendale, ma anche di sostenere l’ambiente con una riduzione delle auto in circolazione in città, oltre, ovviamente, ad un beneficio all’immagine dell’azienda che ricorre a questa strategia.
Il car sharing non giova solo alle grandi aziende, ma anche alle piccole e medie imprese, per non parlare di professionisti ed agenti di commercio, i quali possono contenere i costi sugli spostamenti per affari, monitorando al contempo la spesa per le trasferte di lavoro.
Il principio del car sharing è ormai conosciuto: non si acquista la vettura ma si sceglie una forma di noleggio per cui si paga solo il tempo in cui si usa effettivamente.
Generalmente, invece di un contratto, si sottoscrive un abbonamento con tariffe al minuto,ora o giorno comprensive di carburante, senza altre spese.
Una rete capillare di parcheggi permette poi di ritirare l’auto e lasciarla anche in un diverso punto di sosta. Ingresso libero nelle ZTL, anche nell’area C di Milano, la città ad oggi più attiva per quanto riguarda la Mobilità Intelligente.
Guardando all’Europa, tra i Paesi più all’avanguardia spicca la Germania, con quasi 200mila utenti contro i 22.700 in Italia.
Le stime al 2020 vedono 15 milioni di utenti in Europa per un totale di 240mila vetture coinvolte. La speranza è che il moltiplicarsi di servizi dia un’accelerazione anche nel nostro Paese.
L’Italia, come detto, rimane ancora piuttosto indietro, ma il 2014 ha tutte le premesse per essere l’anno della svolta, anche in un Paese tradizionale e restio alle novità come il nostro.
Vera MORETTI
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