«Abbiamo ascoltato attentamente l’intervento del nuovo premier Matteo Renzi, diamo il benvenuto ad alcune delle misure che ha toccato nel suo intervento in Parlamento nei giorni scorsi», ha affermato il portavoce del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Gerry Rice. L’agenda di riforme annunciata dal segretario del Partito Democratico è «molto gradita», adesso tuttavia l’istituto guidato da Christine Lagarde «aspetta altri dettagli sulle sue proposte» perché molte di queste «si inseriscono nelle riforme economiche e strutturali proposte nelle discussioni con il Fondo monetario internazionale negli ultimi anni».
Sempre secondo l’organizzazione composta dai governi di 188 Paesi «l’attuazione delle riforme è la chiave per la sostenibilità e la crescita dell’Italia», dove «l’enorme tasso di disoccupazione è ovviamente un problema pressante ed urgentissimo» e le «riforme del mercato del lavoro sono la chiave di volta, soprattutto la flessibilità nei contratti».
Parole, quelle del Fmi, probabilmente influenzate positivamente dal nuovo inquilino del ministero di via XX settembre, Pier Carlo Padoan, già apprezzato capoeconomista dell’Ocse, «un uomo molto rispettato quando era membro del board esecutivo del Fondo monetario internazionale»
Jacopo MARCHESANO
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