Manente: “Coordinare politiche e strategia, così salviamo il turismo”

 

Il CISET – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica – nasce nei primissimi Anni ’90 dall’unione di Università Ca’ Foscari Venezia, Regione del Veneto e Touring Club Italiano intorno ad un progetto innovativo: fornire all’industria turistica gli strumenti per affrontare in maniera performante il mercato, integrando perfettamente la componente accademica a quella di business. In questa nostra settimana dedicata al turismo, oggi abbiamo incontrato la direttrice del Ciset, Mara Manente, per una breve chiacchierata sullo stato di salute della filiera.

Dott.ssa Manente, quali sono i limiti maggiori del settore turismo?
La difficoltà di coordinarsi per azioni comuni, credo sia il limite per eccellenza della nostra filiera. Ciò significa che quando si è alle prese con un prodotto o una destinazione da gestire, la mancanza di coordinamento crea una serie di disguidi non indifferenti. Una più uniforme valorizzazione del patrimonio nazionale  sarebbe indispensabile, ma purtroppo ci sono aree del Paese sottovalorizzate rispetto ad altre,  il Mezzogiorno è l’esempio più lampante.

Cosa può aspettarsi il comparto dal nuovo governo Renzi?
Innanzitutto che il turismo venga considerato come un settore produttivo e quindi una priorità per il recupero di competitività  generale del sistema Paese. Ciò significa un investimento nel settore dal punto di vista del coordinamento delle politiche e delle strategie, quindi una direzione che tenga conto non solo della promozione, ma anche della mobilità, dell’accessibilità e dell’ambiente.

Dei 5,7 miliardi di euro di fatturato generato dalla vendita di pacchetti ai turisti stranieri, solo 2,7 miliardi (il 47,1%) rimane in Italia, mentre i restanti 3 miliardi (52,9%) vanno a remunerare la filiera estera. Sarà possibile invertire la tendenza nei prossimi anni?
Dobbiamo lavorare attentamente sulla filiera cercando anche di verificare quali possono essere le opportunità per arrivare direttamente al cliente, evitando i passaggi che creano uscite di potenziali ricchezze. E’ fin troppo banale ricordare l’appeal del nostro Paese a livello internazionale…

Jacopo MARCHESANO