Mancano ancora due mesi, ma i preparativi sono in pieno fermento per la 17esima edizione di Cibus, la manifestazione interamente dedicata al cibo che si terrà a Parma dal 5 all’8 maggio.
L’edizione 2014 avrà molte novità, a cominciare dall’internazionalità che il Salone assumerà, trasformano l’evento in una fiera multicanale, che abbraccerà tutta la filiera alimentare, produttiva e distributiva, in totale sintonia con l’avvento, sempre più prossimo, di Expo 2015.
Per questo motivo, le grandi aziende del settore esporranno accanto alle piccole e medie imprese, comprese le catene distributive estere, il commercio al dettaglio e i duty free, senza dimenticare i grandi brand del Made in Italy e le nicchie come il biologico ed il gluten free, la ristorazione tradizionale e la ristorazione travel e organizzata.
Ciò che non cambia, anche per quest’anno, è l’obiettivo principale, che è quello di aumentare l’export del food Made in Italy, senza dimenticare il mercato interno, ultimamente in affanno.
I dati resi noti da Federalimentare, a questo proposito, parlano chiaro: nel periodo gennaio/novembre 2013, la flessione delle vendite nel mercato italiano è del – 2,1%, mentre l’export continua a crescere senza soluzione di continuità e realizza un +7,1%.
Guardando oltre i confini nazionali, il cibo italiano ha registrato un aumento, sempre negli 11 mesi presi in esame, una crescita del 4,9% in Europa e del 5,4% negli Stati Uniti, ma molto bene sono andati i mercati emergenti: Russia +21,3%, Cina +9,7%, Hong Kong + 13,7%, India +10,5%, Brasile + 7,2%, Sud Africa +20,5%.
Sviluppo a doppia cifra anche per i mercati arabi: Emirati Arabi Uniti + 27,7%, Arabia Saudita +16,9%.
Interessanti i dati di alcuni Paesi mediterranei: la Turchia +20,7%, l’Algeria +67%, la Libia +42,6%.
Cresce anche l’export dei Paesi dell’Est europeo: Polonia +13,3%, Romania + 10,1%, Ucraina +15%.
Per il 2014, Cibus si focalizzerà su alcuni Paesi in particolare.
Per l’Europa, attenzione puntata su Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux; per gli extra-europei: Stati Uniti d’America, Canada, Brasile, Giappone e Russia.
Un’attenzione particolare sarà riservata ai Paesi del mercato del Sud Est Asiatico “ASEAN”, a seguito del grande successo riscosso dall’iniziativa congiunta Cibus/Anuga-Fiera di Colonia, che ha portato nel 2013 cento aziende italiane alla fiera “Thaifex” di Bangkok, una esperienza che conterà su un raddoppio degli espositori Italiani nel 2014.
A seguito dei positivi riscontri derivanti da questo progetto, si sta pensando ad altre collaborazioni in Cina, e precisamente a Pechino, seguendo lo stesso format di collettiva co-gestita dai due enti fieristici.
L’iniziativa coinvolgerà anche le medie e piccole imprese, e proprio in questo contesto si inserisce la nuova area prevista durante Cibus 2014, denominata Italian Region B2B, dove le pmi delle regioni, che producono i sapori tipici italiani, potranno valorizzare le loro produzioni agli occhi degli importatori esteri alla ricerca di specialità di fine food.
Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager, ha dichiarato a proposito: “Siamo riusciti a proporre a produttori e distributori una edizione di Cibus rinnovata e sempre più confacente alle esigenze dei mercati ottenendo un’ottima risposta tanto che abbiamo già occupato tutti i 130 mila metri lordi di superficie disponibile e abbiamo numerosi espositori in lista d’attesa” .
Altre novità di questa edizione di Cibus riguardano i prodotti Kosher e Halal, due segmenti di mercato che presentano interessanti trend di crescita, soprattutto nelle prospettive di export.
L’occasione per questo particolare focus è stata fornita dallo sviluppo di un programma delle certificazioni agroalimentari biologica e religiose promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Federalimentare e Federbio, con il contributo della Comunità Ebraica Italiana e del Centro Islamico Culturale d’Italia, e che si avvale delle competenze tecniche di Fiere di Parma.
Per individuare meglio le aziende che, all’interno della Fiera, propongono prodotti certificati Bio, Kosher o Halal saranno realizzati cataloghi dedicati ad ognuna delle certificazioni.
Vera MORETTI
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