Nonostante nel primo trimestre di quest’anno si registri qualche timido segnale di ripresa, la situazione maturata in questi ultimi 5 anni di crisi economica ha portato alla chiusura 75.500 imprese artigiane. «Drastica riduzione dei consumi delle famiglie, forte aumento sia delle tasse sia del peso della burocrazia e la restrizione del credito – segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – sono tra le cause che hanno costretto moltissimi artigiani a gettare la spugna. Non potendo contare su nessun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura dell’attività moltissimi artigiani non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati ad ingrossare il numero dei senza lavoro, portandosi appresso i debiti accumulati in questi anni e un futuro tutto da inventare».
Setttantacinquemila imprese in cinque anni, quarantuno al giorno, i numeri parlano chiaro: costruzioni, trasporti e manifattura i settori che hanno fatto registrare gli andamenti peggiori.
Jacopo MARCHESANO
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