Lettera di INT al Governo sullo Statuto dei diritti del contribuente

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha scritto, indirizzandosi ai più autorevoli membri del Governo, tra i quali il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, i Presidenti di Camera e Senato, i Presidenti delle Commissioni parlamentari Affari costituzionali e Finanze una sua missiva spiegando la necessità di elevare a rango costituzionale la Legge 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente).
 
In questa comunicazione, che Alemanno ha inviato in rappresentanza dell’intero Istituto, si legge, tra le altre cose: “la necessità di intervenire legislativamente sulla Legge n. 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente) per l‘innalzamento della stessa a norma di rango costituzionale. La suddetta Legge, salutata alla Sua promulgazione come la necessaria norma a tutela del cittadino-contribuente, è stata in varie occasioni non considerata ed i suoi principi derogati con buona pace dei diritti dei contribuenti italiani. In questo momento storico, di grande importanza per il Paese, in cui si affrontano profonde riforme, dalla Pubblica Amministrazione al Sistema Fiscale, lo Statuto dei diritti del contribuente non può rimanere solo una enunciazione di principi, ma deve essere un fermo ed imprescindibile punto di riferimento per il Legislatore nell‘interesse e nel rispetto dei contribuenti, degli operatori del settore tributario e della certezza normativa di cui il Paese ha necessità“.

Il presidente di INT ha anche voluto spiegare la sua iniziativa: “Abbiamo individuato l’elevazione a rango costituzionale della Legge 212/2000 come assolutamente necessaria quale fondamentale atto nell’ambito delle riforme che Governo e Parlamento hanno annunciato. I diritti del contribuente devono essere imprescindibili e non derogabili, ad esempio molte delle complicazioni  derivanti dalla retroattività delle norme tributarie sarebbero superate se  il divieto di retroattività, indicato nello Statuto del contribuente, non fosse puntualmente derogato. Più volte da varie organizzazioni è stata presentata questa richiesta, ricordo che nel 2010 il Consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili aveva perorato questa causa, con l’allora Presidente Claudio Siciliotti avevo avuto uno scambio epistolare sulla problematica in cui evidenziando che, al di là delle contrapposizioni, esistevano e ribadisco esistono tematiche su cui si possono, anzi si devono avere posizioni concordanti. Sono passati quattro anni e nulla è cambiato, ma oggi alla luce delle riforme annunciate, questo passaggio è fondamentale se veramente, come credo e spero, la politica vuole voltare pagina e le istituzioni di Governo e Parlamento hanno quale interesse primario il bene del Paese e dei cittadini-contribuenti. Mi auguro che questo nostro appello sia fatto proprio da altre organizzazioni di rappresentanza di professionisti, ma anche da quelle delle imprese e dei consumatori, nonché dai media, perché questa è una richiesta di equità e di giustizia di tutti e per tutti e nell’interesse dell’ intero Paese“.

L’ INT proseguirà in questo progetto, cercando di coinvolgere la maggior parte dei parlamentari, ma rivolgendosi anche alle istituzioni, senza dimenticare il web e i social network.

Vera MORETTI

L’export vola, il vino italiano nel mondo è da record

C’è un’esportazione oltre i nostri confini che non conosce crisi: l’export negli ultimi cinque anni del settore vitivinicolo è passato da 3.673 a 5.039 milioni di euro, con un incremento nel 2013 del 7% sull’anno precedente e, grazie anche alle nuove sezioni Vininternational – International Wine Production e International Buyers’ Lounge , la 48esima edizione di Vinitaly non potrà non rivolgersi prevalentemente al mercato estero. Con il 41% del totale esportato, Stati Uniti e Germania, entrambi con un valore di oltre 1 miliardo di euro, sono i due mercati di riferimento, ma l’attenzione sarà dedicata soprattutto ai nuovi orizzonti in rapida crescita che registrano incrementi di valore a due cifre nell’ultimo anno come il Regno Unito (15,4%), la Svezia (+15%) e la Russia (14,4%).

«Le premesse sono positive per questa Vinitaly, che si conferma piazza per gli affari grazie a un potenziamento dell’incoming dai più interessanti mercati, sia consolidati che emergenti, e all’International Buyer’s Lounge – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. La nuova iniziativa prevede incontri b2b con selezionati operatori esteri nell’area Taste and Buy e degustazioni nell’Enoteca dell’International Buyers’ Lounge, dove vini pensati dalle aziende per i mercati esteri vengono proposti a tutti gli operatori stranieri presenti in fiera».

Crescono sensibilmente anche i mercati di piccola e media grandezza come Corea del Sud, Hong Kong, Singapore e Taiwan. Tassi incrementali a due cifre si registrano in Vietnam (+28,3%), Malaysia (+39,2%) e Filippine (+19,7%). La ripresa economica passa anche da qui…

Jacopo MARCHESANO